giovedì 28 febbraio 2008

LE MEMORIE DI...VILLA ADRIANA






VILLA ADRIANA DI TIVOLI

Non ci lasceremo per nulla tentare dall’idea di descrivere Villa Adriana dal punto di vista architettonico, storico e culturale perché ce ne manca la competenza e sono certo migliaia le pubblicazioni a disposizione di chi voglia in tal senso documentarsi.
Una cosa vorremmo però suggerire: visitate Villa Adriana con la donna che amate e vi posso garantire che al termine del giro vorrete scrivere una supplica al grande imperatore affinché vi conceda di restare “prigionieri” per sempre in quel loco incantato.
La vostra mente vi porterà lontano, allo splendore del Pecile per poter anche voi coglierne gli ori e le pietre per incastonarle tra i capelli della vostra amata.
Poi la vedrete coperta di veli, tenuemente colorati mentre danza attorno alle forme rotonde del teatro marittimo e il suo corpo sinuoso si specchia nell’acqua.
Poi, ansimante, perché pensavate di averla perduta, la ritroverete trasparente verso il sole che nel Canopo gioca tra luci ed ombre e ve la ridona, più bella di prima, senza veli e pronta al “sacrificio” d’amore.
Qui, sulle rive dello specchio d’acqua, vi riposate dal dolce amplesso onirico e piano, piano riprenderete il cammino che, come in un grande affresco, Vi porterà a vedere il più fantastico concentrato di storia, architettura, cultura ed utilizzo dell’habitat che il mondo abbia mai avuto il bene di ammirare.
E’ un peccato però vedere che la maggior parte dei visitatori di questa meraviglia del creato, umano e divino, appartengono alla categoria del “mordi e fuggi” turistico.
Adriano creò una cosa immensa, i suoi eredi avrebbero il dovere di realizzare attorno alla Villa non tanto un circuito turistico di pendolari distratti e ossessionati dal tempo quanto un progetto a fortissima componente centripeta.


Andare a Tivoli ed entrare a Villa Adriana vi regalerà la sensazione di entrare nel cuore della donna amata.




Dino