mercoledì 5 marzo 2008

DIVERSI DA CHI ?


Essere autistici e non avere la facoltà della parola vuol dire essere malati ?
Una ragazza americana, Amanda Baggs, autistica ed incapace di parlare, attraverso una tastiera ed un dispositivo in grado di sintetizzare la voce ha spiegato che lei non è malata ed il suo modo di toccare, odorare, assaggiare e compiere movimenti e gesti apparentemente incomprensibili è il suo modo di relazionarsi col mondo esterno e quindi di comunicare.
Questo insieme di azioni non è nè meglio nè peggio rispetto al linguaggio tradizionale parlato; è solo diverso.
Questo caso, assieme a tanti altri, ha portato ad una rivisitazione del "fenomeno" autismo che oggi vede questo status non più come deficit neurologico ma come funzionamento alternativo del cervello umano.
Basterebbe del resto considerare come spesso i comportamenti ripetitivi e apparentemente privi di significato, le posture insolite e alcune manifestazioni denominate sindrome da "idiot savant" siano abbondantemente compensate da memoria eccezionale, capacità di calcolo sopra la media e molte altre abilità che spiegano senza meraviglia come gente come Einstein, Newton, il pianista Glenn Gould e altri possano essere stati portatori della sindrome di Asperger che è una variante dell'autismo.

Oggi la tendenza è quella di riconoscere nell'autismo una condizione alternativa a quella..."normale" arrivando alla conclusione che è inutile curarlo come secoli fa era inutile "curare" i mancini che usavano abilmente la sinistra al posto della destra.
Niente farmaci quindi ma piuttosto la Medicina dovrebbe aiutare a migliorare la qualità della vita degli autistici.
Considerare oggi gli autistici dei malati o dei ritardati può solo essere spiegato con l'ignoranza e con la mancanza di strumenti adeguati per misurare le loro capacità mentali.
Si può perciò liberamente parlare di "neurodiversità"per far ben capire la natura non-patologica della cosa e possiamo concordare con la Prof.ssa Temple Gradin, docente presso l'Università del Colorado, ed essa stessa autistica, che ha definito l'autismo una...semplice variante cognitiva della specie umana, un funzionamento mentale alternativo a quello abituale, insomma; per alcuni aspetti peggiore e per altri migliore.

Dino

Nessun commento: