E' arrivato il momento in cui chi vuole veramente bene all'Italia difenda in tutti i modi l'ntegrità del "territorio" italiano, laddove per territorio si intendono sia la nostra Compagnia di Bandiera Alitalia sia il nostro Hub più importante che è Malpensa.
Stasera Air One ha fatto ricorso al Tar perchè ritiene sospetta la fretta e l'interesse che i vertici della compagnia e gli ormai ex ministri di un ex squinternato governicchio di centro-sinistra hanno dimostrato di avere nella frettolosa cessione del vettore.
Il Governatore della Lombardia Formigoni ha minacciato il ricorso alla piazza se non verrano tenute nella debita considerazione le giuste esigenze dello scalo varesino.
Gli imprenditori più sani e illuminati si stanno rendendo conto del tranello nel quale monsieur Spinetta vuole tirare dentro tutta l'Alitalia, maestranze, aerei ed aeroporti compresi.
Alitalia in mani italiane, invece, potrebbe far nascere sinergie con le 5 o 6 compagnie nazionali che, al contrario, reggono bene il mercato sia nel settore low cost che in quello tradizionale; riproponendo l'idea dei vertici di Air One che vedevano attorno ai due Hubs principali ( Fiumicino e Malpensa ) almeno altri due sotto hubs ( Catania e Venezia ) potrebbe nascere una potente alleanza aerea Nazionale per il rilancio non solo della ex compagnia di Bandiera ma anche dei principali sistmi aeroportuali italiani.
In questo momento di grave crisi politica, inoltre, sarebbeassolutamente doveroso stoppare ogni trattativa e consegnarla ad un nuovo governo legittimato dalla volontà popolare e supportato da nuovi vertici aziendali all'altezza della situazione.
Dino
giovedì 31 gennaio 2008
giovedì 17 gennaio 2008
Real Politik 03
Alla faccia di Alitalia, dell' Italia e degli italiani.
Monsieur Sarkozy, non solo si è pappata una delle più belle gnocche del bel Paese ma anche ...l' orgoglio italiano.
Grazie Prodi, grazie TPS; tappetini si nasce!
Dino
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Il tradimento del governo italiano.
martedì 15 gennaio 2008
La Sapienza, il Papa e la...spazzatura.
Alcuni di Voi forse sanno molto bene quanto sia profonda e totale la mia laicità.
Il che non mi ha mai impedito di confrontarmi con coloro che, al contario, siano immersi fino al collo nella religiosità e perfino con chi sia intriso da spirito confessionale anche radicaleggiante fino all'integralismo.
Non posso perciò in alcun modo essere accusato di parteggiare per il Prof. Ratzinger in riferimento alla ennesima..."mpragata", termine siciliano che definisce il gesto miserabile di coloro che solo di merda dovrebbero trattare, commessa dalle istituzioni Italiane.
Come è noto al Papa è stato di fatto impedito di partecipare nell'Università della Sua Diocesi alla inaugurazione dell'Anno Accademico.
E' di pochi minuti fa, infatti, il comunicato, che annuncia che il pontefice ha rinunciato a presenziare e a tenere un discorso giovedì prossimo, in occasione dell'apertura dei lavori.
Una settantina di docenti universitari hanno fortemente criticato il rettore per l'invito rivolto al papa e subito la marmaglia bivaccante nell'Ateneo ha disposto blocchi, cortei ed occupazione per impedire al Papa la partecipazione.
Ciliegina sulla torta: stamani il ministro dell'interno ha discusso con le gerarchie vaticane sulla opportunità della visita ed ha espresso l'impossibilità di assicurare la sicurezza personale e la vita stessa dell'illustre ospite.
Chi sta leggendo queste righe forse pensa che io abbia le traveggole ma, purtroppo, è la tristissima e vergognosa verità: il ministro dell'interno di questo ridicolo paese non è in grado di garantire la sicurezza di alcun cittadino italiano e neppure il capo di uno stato straniero anche se sotto le vesti di pontefice dei cattolici di tutto il mondo. Conseguenza : il Papa deve annullare la Sua visita.
Un idiota intervistato alla radio, non so se appartenente agli studenti o ai docenti, ha dichiarato :"...non c'è nulla in comune tra scienza e fede e quindi non c'è motivo che Benedetto XVI venga alla Sapienza..."
Le idiozie non possono essere commentate ma solo respinte al mittente.
Resta il fatto che l'immondizia che sta devastando Napoli ed il cuore di tutti gli italiani che a Napoli vogliono bene, purtroppo, ha esondato e gli escrementi stanno ormai inesorabilmente colpendo tutte le istituzioni di questa disgraziata e infelice Italietta.
Dino
Il che non mi ha mai impedito di confrontarmi con coloro che, al contario, siano immersi fino al collo nella religiosità e perfino con chi sia intriso da spirito confessionale anche radicaleggiante fino all'integralismo.
Non posso perciò in alcun modo essere accusato di parteggiare per il Prof. Ratzinger in riferimento alla ennesima..."mpragata", termine siciliano che definisce il gesto miserabile di coloro che solo di merda dovrebbero trattare, commessa dalle istituzioni Italiane.
Come è noto al Papa è stato di fatto impedito di partecipare nell'Università della Sua Diocesi alla inaugurazione dell'Anno Accademico.
E' di pochi minuti fa, infatti, il comunicato, che annuncia che il pontefice ha rinunciato a presenziare e a tenere un discorso giovedì prossimo, in occasione dell'apertura dei lavori.
Una settantina di docenti universitari hanno fortemente criticato il rettore per l'invito rivolto al papa e subito la marmaglia bivaccante nell'Ateneo ha disposto blocchi, cortei ed occupazione per impedire al Papa la partecipazione.
Ciliegina sulla torta: stamani il ministro dell'interno ha discusso con le gerarchie vaticane sulla opportunità della visita ed ha espresso l'impossibilità di assicurare la sicurezza personale e la vita stessa dell'illustre ospite.
Chi sta leggendo queste righe forse pensa che io abbia le traveggole ma, purtroppo, è la tristissima e vergognosa verità: il ministro dell'interno di questo ridicolo paese non è in grado di garantire la sicurezza di alcun cittadino italiano e neppure il capo di uno stato straniero anche se sotto le vesti di pontefice dei cattolici di tutto il mondo. Conseguenza : il Papa deve annullare la Sua visita.
Un idiota intervistato alla radio, non so se appartenente agli studenti o ai docenti, ha dichiarato :"...non c'è nulla in comune tra scienza e fede e quindi non c'è motivo che Benedetto XVI venga alla Sapienza..."
Le idiozie non possono essere commentate ma solo respinte al mittente.
Resta il fatto che l'immondizia che sta devastando Napoli ed il cuore di tutti gli italiani che a Napoli vogliono bene, purtroppo, ha esondato e gli escrementi stanno ormai inesorabilmente colpendo tutte le istituzioni di questa disgraziata e infelice Italietta.
Dino
venerdì 11 gennaio 2008
From Switzerland with love ( and brain ).
Riceviamo da Bellinzona, dal nostro amico Max:
Notizia del 11/01/2008 - 12:02
SVIZZERAPronti a smaltire i rifiuti di Napoli
BERNA - Parte dei rifiuti di Napoli potrebbe essere smaltita in Svizzera e i responsabili dei vari impianti sono in trattative con la città partenopea. Se si arriverà a un accordo, toccherà ai cantoni interessati e alla Confederazione rilasciare i necessari permessi di importazione.
Un'unione di 14 impianti di smaltimento della Svizzera tedesca sta attualmente discutendo con le autorità napoletane, ha detto il suo presidente Pierre Ammann, confermando una notizia della "Basler Zeitung". Discussioni sarebbero invece già avvenute con i responsabili degli impianti di Ginevra, Losanna, Berna e Zurigo. Se tutto andasse senza intoppi, i rifiuti di Napoli potrebbero giungere in Svizzera a febbraio. In un'intervista al quotidiano "Le Temps", il consigliere di Stato ginevrino Robert Cramer afferma che i cantoni hanno già raggiunto un accordo.
ATS
E per chi volesse approfondire: http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=372096&idsezione=9&idsito=1&idtipo=290
Lancillotto
Notizia del 11/01/2008 - 12:02
SVIZZERAPronti a smaltire i rifiuti di Napoli
BERNA - Parte dei rifiuti di Napoli potrebbe essere smaltita in Svizzera e i responsabili dei vari impianti sono in trattative con la città partenopea. Se si arriverà a un accordo, toccherà ai cantoni interessati e alla Confederazione rilasciare i necessari permessi di importazione.
Un'unione di 14 impianti di smaltimento della Svizzera tedesca sta attualmente discutendo con le autorità napoletane, ha detto il suo presidente Pierre Ammann, confermando una notizia della "Basler Zeitung". Discussioni sarebbero invece già avvenute con i responsabili degli impianti di Ginevra, Losanna, Berna e Zurigo. Se tutto andasse senza intoppi, i rifiuti di Napoli potrebbero giungere in Svizzera a febbraio. In un'intervista al quotidiano "Le Temps", il consigliere di Stato ginevrino Robert Cramer afferma che i cantoni hanno già raggiunto un accordo.
ATS
E per chi volesse approfondire: http://www.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=372096&idsezione=9&idsito=1&idtipo=290
Lancillotto
RINGRAZIAMENTI
Il nostro grazie più sentito alla Directory dei blog italiani per averci consentito di inserire il nostro blog nei loro elenchi per categorie.
Lancillotto
Lancillotto
domenica 6 gennaio 2008
Real Politik 02
(seguito)
La battaglia sull'acquirenza di Alitalia in fondo è un falso problema perchè da un lato siamo di fronte ad una azienda ultradecotta che se fosse stata interamente privata già da tempo sarebbe stata costretta a portare i libri in tribunale e dall'altra alle prese con i sistemi aeroportuali italiani che, fino ad oggi, sono stati lasciati svilupparsi in maniera disorganica e senza una precisa strategia nazionale.
A larghe linee in Italia si possono riconoscere tre grandi aree aeroportuali:
NORD : Malpensa-Linate, Venezia, Orio al Serio, Bologna, Torino, Verona
CENTRO : Fiumicino-Ciampino, Napoli, Bari, Firenze
SUD : Catania-Comiso, Palermo, Reggio Calabria, Lametia, Trapani
Per quello che si è saputo fino ad ora, l'unico ipotetico acquirente di Alitalia che più si era avvicinato, nel suo piano industriale, alla realtà dei sistemi aeroportuali italiani è stato Air One che per l'appunto prevedeva due Hubs principali ( Malpensa-Linate e Fuimicino-Ciampino ) e due sotto hubs rispettivamente per il Nord-Est ( Venezia ) e per il Sud, isole comprese (Catania).
Ci sembrerebbe davvero irreale che Air France avesse in mente il rispetto ed il potenziamento della attuale situazione aeroportuale italiana che andrebbe direttamente a danno proprio della compagnia di bandiera francese.
Data per persa, perciò, la gloriosa ma decrepita Alitalia che nelle mani di Air France diverrà molto presto una specie di vettore regionale, bisognerebbe ragionare più in funzione di salvaguardare le realtà aeroportuali italiane piuttosto che puntare su questo o quel vettore.
Una cosa piuttosto è importante prima di qualsiasi altro ragionamento; poichè Alitalia aveva ed ha ancora, crediamo, il copotere di assegnazione degli slots negli scali italiani, bisognerebbe liberalizzarne il meccanismo rendendo le società di gestione aeroportuale, le altre compagnie aeree nazionali e gli enti nazionali preposti al controllo del traffico aereo i veri convitati forti al tavolo delle trattative per un radicale riordino di tutto il mondo del traffico aereo in Italia dopo la scomparsa della ormai ex compagnia di bandiera.
( segue )
La battaglia sull'acquirenza di Alitalia in fondo è un falso problema perchè da un lato siamo di fronte ad una azienda ultradecotta che se fosse stata interamente privata già da tempo sarebbe stata costretta a portare i libri in tribunale e dall'altra alle prese con i sistemi aeroportuali italiani che, fino ad oggi, sono stati lasciati svilupparsi in maniera disorganica e senza una precisa strategia nazionale.
A larghe linee in Italia si possono riconoscere tre grandi aree aeroportuali:
NORD : Malpensa-Linate, Venezia, Orio al Serio, Bologna, Torino, Verona
CENTRO : Fiumicino-Ciampino, Napoli, Bari, Firenze
SUD : Catania-Comiso, Palermo, Reggio Calabria, Lametia, Trapani
Per quello che si è saputo fino ad ora, l'unico ipotetico acquirente di Alitalia che più si era avvicinato, nel suo piano industriale, alla realtà dei sistemi aeroportuali italiani è stato Air One che per l'appunto prevedeva due Hubs principali ( Malpensa-Linate e Fuimicino-Ciampino ) e due sotto hubs rispettivamente per il Nord-Est ( Venezia ) e per il Sud, isole comprese (Catania).
Ci sembrerebbe davvero irreale che Air France avesse in mente il rispetto ed il potenziamento della attuale situazione aeroportuale italiana che andrebbe direttamente a danno proprio della compagnia di bandiera francese.
Data per persa, perciò, la gloriosa ma decrepita Alitalia che nelle mani di Air France diverrà molto presto una specie di vettore regionale, bisognerebbe ragionare più in funzione di salvaguardare le realtà aeroportuali italiane piuttosto che puntare su questo o quel vettore.
Una cosa piuttosto è importante prima di qualsiasi altro ragionamento; poichè Alitalia aveva ed ha ancora, crediamo, il copotere di assegnazione degli slots negli scali italiani, bisognerebbe liberalizzarne il meccanismo rendendo le società di gestione aeroportuale, le altre compagnie aeree nazionali e gli enti nazionali preposti al controllo del traffico aereo i veri convitati forti al tavolo delle trattative per un radicale riordino di tutto il mondo del traffico aereo in Italia dopo la scomparsa della ormai ex compagnia di bandiera.
( segue )
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